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                | Autore | 
                
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                 Gaetano 
                     
                 
                
                 Regione: Lombardia 
                Prov.: Milano 
                
  
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                       Inserito il - 20/03/2014 :  14:55:29 (4247)
                        
                 
                        
                      
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                       Chi può mettere in dubbio che il senso religioso, le verità di fede, gli aneliti che dal finito salgono verso l’Infinito, siano stati e siano sempre una fonte da cui la poesia sgorga abbondantemente?  Non ne è questa la forma più alta e più pura?  Quando con il linguaggio che le è proprio — preferisce cantare anziché parlare, dipingere anziché argomentare, e scolpire, quando vuol perorare — la poesia esprime l’esperienza mistica, i moti della grazia, l’estasi, quando si eleva alla suprema Bellezza, al Bene e al Vero che trascende l’umana intelligenza, di fronte a cui vien meno la capacità di dire — "alla etterna luce, / che, vista, sola e sempre amore accende" —, proprio allora essa diventa un dono preziosissimo della bontà divina, un riflesso della sua gloria: appare infatti: "[...] giorno a giorno / essere aggiunto, come quei che puote / avesse il ciel d’un altro sole adorno" .
  Paolo VI Altissimi cantus Motu proprio 7 dicembre 1965
  Dammi il supremo conforto dell’amore,  questa è la mia preghiera.
   Il conforto che mi permetterà di parlare,  agire, soffrire secondo la tua volontà,  e di abbandonare ogni cosa per non essere  lasciato a me stesso. 
  Fortificami nei pericoli, onorami con la tua sofferenza  aiutami a percorrere i cammini difficili  del sacrificio quotidiano. 
  Dammi la suprema confidenza dell’amore,  questa è la mia preghiera. 
  La confidenza nella vita che sfida la morte,  che cambia la debolezza in forza,  la sconfitta in vittoria. 
  Innalzami, perché la mia dignità, accettando l’offesa,  disdegni di renderla.
 
  RABINDRANATH TAGORE
 
 
  Così ti penso: un Dio  sempre esposto a follie,  ad accontentarsi di come siamo,  a perdere sempre: 
  o Luce incandescente  e pietosa 
  se tu sopporti  ciò che io sono  anch'io per te sopporto  di non sparire.
 
  David Maria Turoldo
 
 
  Com'è solo l'uomo, come può esserlo!   Tu sei dovunque,  ma dovunque non ti trova. 
  Ci sono luoghi   dove tu sembri assente   e allora geme perché si sente deserto   e abbandonato. Così sono io, comprendimi. 
 
  L'offesa del mondo è stata immane.  Infinitamente più grande è stato il tuo amore.   Noi con amore ti chiediamo amore.  Amen.
 
  Mario Luzi dal Testo della Via Crucis al Colosseo 1999 per Giovanni Paolo II 
  
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                       Gaetano | 
                     
                    
                       Modificato da - Gaetano in Data 20/03/2014  16:04:59
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