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 Agorà di Santagataviva
 Don Antonio si accomiata dal popolo santagatese
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215 Messaggi

Inserito il - 06/04/2007 : 14:28:08 (6252)  Mostra Profilo Invia a Profilo Utente n/a un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Monsignor Antonio Montalto, si accomiata dal popolo santagatese, e la Santa Pasqua 2007 sarà l’ultima che vivrà da parroco di questa comunità.
Ecco l’accorata lettera (integrale) inviata a tutte le famiglie santagatesi che ho ritenuto opportuno proporre – credendo di fare cosa gradita – a tutti gli amici del forum.



Cari Santagatesi,
dopo varie interruzioni avvenute durante la celebrazione del Sacrificio eucaristico che ci ricorda l'ultimo tratto del cammino di Gesù", caratterizzato da più cadute sotto il peso della croce, oso anch'io al termine del mio cammino sospirare come lui: Consumatum est (tutto è compiuto) !
E’ un gemito spontaneo e doveroso, perché la malferma salute non mi consente di proseguire un cammino faticoso, destinata a rallentare il ritmo a danno della Pastorale, che è stata il fiore all'occhiello del mio Ministero, soprattutto dopo l'evento del Concilio Vaticano II, che ha dato nuovo slancio innovativo all'Apostolato.
Ritengo pure sia un gesto saggio, anche se compio con sofferenza, perché sono certo, la parrocchia si arricchirà di uno più degno, destinato a completare quanto non è stato possibile realizzare negli anni, nonostante l'impegno.
Certamente il Vescovo, nel suo insindacabile e saggio giudizio, terrà conto dell'impostazione Pastorale data alla Parrocchia dopo il rinnovamento del Concilio, che mi è costato enormi sacrifici, ostacolato da dissensi e resistenze provenienti dalle molte parti che non ne avevano ancora recepito lo spirito; soltanto l’intelligenza e la comprensione del popolo mi hanno aiutato tanto a superare tutte le difficoltà che, comporta ogni novità.
È stato altresì il senso critico della gente che ha favorito una pastorale che ha
dato alla Parrocchia un assetto più lineare e popolare, pur restando nel solco delle linee conciliari.
Senza tale atteggiamento e viva partecipazione del popolo di Dio, non sarebbe raggiunto il progresso liturgico e spirituale di cui gode la Parrocchia.
Un grazie quindi, vada soprattutto a Dio, datore di ogni bene, ma anche al bravo popolo di Sant’Agata.
Il coinvolgimento, direi appassionato, alle molteplici attività pastorali e la fedeltà alla residenza in parrocchia 24 ore su 24 per 53 anni, onde provvedere in modo adeguato agli incarichi parrocchiali, vi confesso mi rendono assai doloroso il distacco da voi, per cui andandomene lascio un pezzo importante del mio cuore.
Un grazie vada ai tanti giovani le cui vocazioni sacerdotali per grazie di Dio sono sbocciate, durante gli anni trascorsi tra voi; ad essi porgo volentieri l'affettuoso augurio di continuare a brillare di virtù e di grazia sul firmamento della Chiesa di Dio.
Non trovo parole per ringraziare Mons. Augusto Lauro e Mons. Domenico Crusco per le attenzioni usatemi, e per avermi sollevato all'incarico parrocchiale, dietro mia espressa richiesta.
Ringrazio, poi, tutti i Sindaci con le Amministrazioni Comunali, che si sono succedute dal 1954 a tutt'oggi.
A voi, in particolare, giovani, che siete il "tesoro” della chiesa, affido l'avvenire di Sant'Agata, che ha bisogno di voi "leve del domani" per progredire e promuovere i valori dello Spirito, fondamento di una società sana, a questo, intatti, mirava la Pastorale giovanile, che ebbe sempre un'attenzione prioritaria autentica e non episodica nel mondo giovane.
Poi un grazie a tutti i collaboratori, ai ministri straordinari della Comunione ai membri dei Consiglio Pastorale ed Affari Economici, al Gruppo Liturgico, ai Catechisti, Volontari e Ospiti della Casa di Carità, Coro, Sentinelle del Mattino, l'Azione Cattolica, Apostolato della Preghiera, Gruppo del Santo Rosario e Padre Pio, Associazione Fratres, gli Emigrati, le Famiglie, i Ragazzi, gli Anziani e i Malati, per lo stimolo che mi hanno dato nella vita di Parroco.
Tutti vi porto nel cuore. Se non ho fatto abbastanza per voi, chiedo perdono e mi affido alla Misericordia di Dio.

Sant' Agata di Esaro. Aprile 2007

Don Antonio Montalto


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215 Messaggi

Inserito il - 07/04/2007 : 18:22:59 (6251)  Mostra Profilo Invia a Profilo Utente n/a un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
E' circolato nel pomeriggio di oggi nei bar e negli esercizi pubblici un volantino sul commiato di don Antonio dalla nostra comunità.
Per completezza di informazione, lo propongo agli utenti del forum


GRUPPO CONSILIARE "IL GERMOGLIO"
DON ANTONIO
Ogni cosa ha il suo inizio e la sua fine"

Potremmo commentare solo così il fatto che don Antonio
lascerà Sant'Agata e la comunità parrocchiale per raggiunti
limiti di età.
Ma tra l'inizio e la fine ci sono ben 53 anni di ministero
pastorale e, così tanti anni, non passano senza aver lasciato
una traccia profonda anche nella vita di tutta la comunità
civile.
E' stato, un esempio di caparbietà, di complessa e, spesso,
contraddittoria vitalità; di perseveranza, di entusiasmo, di
grande impegno pastorale; di cristallina rettitudine morale.
Egli appartiene al nostro paese ma, prima ancora, ai
sentimenti, agli affetti, alle relazioni spirituali e culturali di
tutta la comunità santagatese insieme alla quale ha scritto
pagine di progresso e di crescita civile con opere e
testimonianze; con la riscoperta della nostra memoria
storica.
La certezza della sua fede non ha facilitato la nostra strada
verso Dio ma, certamente, ci ha obbligati a comprendere che
non ci sono mezze misure e, a volte, il miracolo si compie in
pochi attimi.
Oggi che don Antonio è libero da impegni ufficiali gli siamo
profondamente vicini.

RESTA CON NOI

Noi siamo la tua famiglia cristiana ed in una famiglia non si va in pensione!

Modificato da - Profilo Utente n/a in data 07/04/2007 18:31:12
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Juannito


Regione: Calabria
Prov.: Cosenza
Città: Sant'Agata d'Esaro


9 Messaggi

Inserito il - 08/04/2007 : 14:54:15 (6250)  Mostra Profilo Invia a Juannito un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
LETTERA A DON ANTONIO MONTALTO

Mi sembra ieri eppure sono passati ben 53 anni del Suo Sacerdozio, molti dei quali sono stati da me immortalati attraverso la tecnologia, caro Don Antonio mentre vago tra i ricordi e guardo tutti i filmati da me gelosamente custoditi penso e ripenso che in fondo il bene si apprezza sempre quando si perde. Caro amico della mia infanzia, Caro amico della mia adolescenza mi piacerebbe un giorno commentare con Lei alcuni tra i momenti che hanno caratterizzato i nostri incontri a volte loquaci a volte silenziosi a volte litigiosi ma ... comunque hanno sempre lasciato dentro di me qualcosa che nessun tempo potrà mai cancellare, sono consapevole che spesso le nostre divergenze erano per lo più dettate da diverse ideologie ma nessun pensiero per quanto forte possa essere può spezzare, il nostro essere cristiani ed è in nome di questa forza che La Stimo e che La sento vicino niente e nessuno potrà mai cancellare l'affetto che in qualche modo mi ha legato a colui che e' stato, che e', e che sarà sempre un grande uomo. Caro Don Antonio mi ricordo la gita a Lourdes, il giorno che abbiamo scortato le Reliquie di San Francesco e tanti, tanti altri momenti ed avvenimenti che in questo momento mi sfuggono. Quando ne sentirò il bisogno mi siederò davanti al video e riguarderò tutti i filmati che posseggo e sono sicuro che non la sentirò lontano anche perché Lei sarà sempre un santagatese ed il suo insegnamento resterà sempre vivo ed attivo in me. Con grande stima ed affetto.

08/04/2007

Juanito, il suo gianduiotto


Modificato da - Juannito in data 09/04/2007 15:59:09
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215 Messaggi

Inserito il - 08/04/2007 : 15:38:43 (6250)  Mostra Profilo Invia a Profilo Utente n/a un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Articolo uscito oggi, domenica di Pasqua, a pagina 21 de La Provincia cosentina

Don Antonio Montalto lascia la comunità santagatese
Il parroco è a Sant’Agata dalla Pasqua del 1954


S. AGATA D’ESARO

Questa di oggi sarà l’ultima Santa Pasqua che don Antonio Montalto trascorrerà da parroco della comunità santagatese. E ciò accade dopo ben 53 anni di permanenza a Sant’Agata d’Esaro. Il suo commiato, attraverso una toccante missiva che, insieme ad un medaglione in bronzo raffigurante la “Domus Francisci” e “S. Maria della Selva” (due chiese fatte costruire da lui), è pervenuto a tutte le famiglie santagatesi.
In oltre cinquant’anni vissuti presso l’arcipretura della SS. Annunziata ha svolto un costante lavoro di ricerca e di studio, anche da insegnante di lettere presso l’istituto magistrale di Belvedere Marittimo ed autore dell’interessante libro “Sant’Agata – una pieve sull’Esaro”, edito (1988) da Calabria Letteraria Editrice.
Nato a Bisignano nel 1925, don Antonio Montalto dopo l’ordinazione (’49) vive una breve parentesi pastorale a Roggiano Gravina, e successivamente, nel periodo pasquale del ’54 approda in quello che sarebbe divenuto il suo paese adottivo, Sant’Agata d’Esaro. Tanti i momenti salienti, che racconta nella sua lettera. Ed oltre a ringraziare Mons. Lauro e Mons. Crusco “per averlo sollevato dall’incarico per sua espressa richiesta”, aggiunge che soltanto il “suo attuale precario stato di salute” lo costringe ad abbandonare Sant’Agata dove lascia una parte del suo cuore. Nel corso di questi anni va ricordata la costruzione della “Domus Francisci”, iniziata subito dopo il suo arrivo ed inaugurata il 25 agosto ’57, per ricordare il miracolo di oltre cento anni prima allorché S. Francesco apparve ad un contadino del luogo. Nel maggio ’79, poi, in ricorrenza del 25° anniversario del suo ministero parrocchiale a Sant’Agata, lo stesso don Antonio, fece erigere, in località Serra Vermicelli una croce che domina tutta Sant’Agata. E negli anni scorsi, grazie alle offerte di molti parrocchiani ed al loro aiuto materiale, don Antonio, ha fatto sorgere in un’altra zona rurale, chiamata Pancali, la chiesa di S. Maria della Selva dove è stata posta anche una statua di Padre Pio. Il 31 luglio ’99, quindi, le manifestazioni in onore dell’anniversario giubilare di don Antonio, durante le quali oltre alla comunità parrocchiale è stata significativa la presenza di una delegazione di Bisignano, suo luogo natio, guidata dall’allora sindaco Carmelo Lo Giudice presente insieme all’ex sindaco di Sant’Agata, Domenico Tolve, ed alla sua giunta. Una sorta di gemellaggio fra i due luoghi, che per don Antonio rappresentano la città natale e quella adottiva. Proprio Lo Giudice “ricordando la figura di quello che sarebbe diventato Sant’Umile”, offrì una giara di terracotta dipinta a mano con l’effigie dell’umile fraticello. Don Antonio, quindi, ringrazia tutta la comunità: dai sindaci che si sono succeduti dal ’54 ad oggi ai giovani; dal Consiglio Pastorale a tutti i collaboratori”, chiedendo “perdono se non ha fatto abbastanza in questi lunghi anni”.

Alessandro Amodio

Modificato da - Profilo Utente n/a in data 08/04/2007 15:40:36
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