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domenico tolve


Regione: Calabria
Prov.: Cosenza
Città: sant'agata d'esaro


44 Messaggi

Inserito il - 02/04/2007 : 14:22:46 (6256)  Mostra Profilo Invia a domenico tolve un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

GRUPPO CONSILIARE IL GERMOGLIO

LETTERA APERTA AL SINDACO

Egr. Sig. Sindaco
Apprendo da un pubblico manifesto e dalla stampa che giorno 4 Aprile sarà firmata la convenzione per la realizzazione, nel nostro comune, di un “Contratto di quartiere”.
Nell’esprimere il mio personale compiacimento e la soddisfazione del gruppo consiliare il Germoglio per l’importante risultato devo manifestarti, altresì, l’indignazione per il mancato coinvolgimento del consiglio comunale, in nessuna fase, di questo importante progetto.
L’alienazione e l’acquisto di beni patrimoniali è una delle pochissime prerogative e competenze che la legge assegna ai consigli comunali e, nella fattispecie, sono state, inspiegabilmente, stravolte.
Ma non è solo per affermare un sacrosanto principio di legittimità e di legalità che ho deciso di manifestarti tutta la mia preoccupazione.
La assoluta carenza di informazione, la palese violazione delle regole e dei principi che sottendono alla filosofia del bando ministeriale relativo ai “Contratti di quartiere 2”, possono compromettere la buona riuscita di un investimento che riguarda lo sviluppo socioeconomico della comunità.
Il Contratto di Quartiere è un programma complesso che cerca di affrontare le scelte connesse alle politiche urbanistiche, ambientali e sociali con il coinvolgimento dei soggetti privati, del partenariato economico, delle organizzazioni sociali, del volontariato e, soprattutto, dei cittadini, con i quali bisogna condividere un accordo su presupposti ed obbiettivi. Senza queste forme di coinvolgimento non si avrebbero esiti.
Il metodo per giungere a questo accordo è che gli attori coinvolti diventino a tutti i livelli protagonisti delle scelte e si attui un processo di partecipazione sereno, di scelte condivise ed in condizioni di grande equità e di pari opportunità.
Si tratta, cioè, di andare a dibattere in fase di progetto e non "a decisioni compiute", con la comunità locale, i contenuti, le opportunità,le difficoltà che questo progetto comporta.
Va promosso, immediatamente, un dibattito allargato nella comunità e con le istituzioni per generare nuove idee, soluzioni, iniziative, decisioni e azioni collegate all'intervento.
E’ questa un’opportunità per arricchire la nostra cultura, l’occasione per ritrovare, rifondare e rinnovare l’identità collettiva del nostro paese, con lo sguardo rivolto al futuro. Sono certo che saprai recuperare, in sede di progetto esecutivo, attraverso la necessaria trasparenza e pubblicità degli atti, il rapporto con il consiglio comunale e con la comunità che, soprattutto, dovrà essere messa nelle condizioni di trarre effettivo vantaggio dai miglioramenti ambientali e dalle nuove opportunità imprenditoriali. Saluti. Domenico Tolve


dtolve

Massimo


Regione: Lombardia
Prov.: Milano
Città: milano


171 Messaggi

Inserito il - 03/04/2007 : 14:12:19 (6255)  Mostra Profilo Invia a Massimo un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Caro Domenico,
mi fa piacere che la discussione politica e non cominci ad avere un obbiettivo costruttivo, mi fa piacere sapere che arrivino dei fondi economici a Sade, il contratto di quartiere è una grande occasione e opportunità per la comunità lo è stato per milano sopratutto per le zone periferiche riqulificate grazie a questi fondi, il problema del contratto di quartiere, se mi posso permettere, che tu conosci bene visto il tuo passato da dirigente CNA con cui hai attuato vari progetti di quartiere, è la condivisione degli obbiettivi e la programmazione preventiva, sono sicuro che il Sindaco e il suo apparato amministrativo e non solo saprànno gestire al meglio questa bella occasione, penso che la strada giusta sia ovviamente il confronto tra le istituzioni i tavoli di lavoro comuni tra professionisti di vari settore al di là delle appartenenze politiche l'umiltà di coinvolgimento di figure nuove e professionali se non ci sono sul territorio e sopratutto il coinvolgimento delle associazioni di categoria con cui bisogna sempre instaurare un dialogo costruttivo, sono sicuro che questa opportunità verrà sfuttata al meglio da parte di tutti e che mai come in questa occasione l'amico Sindaco e prima di tutto uomo appassionato del suo e nostro territorio farà in modo che la comunità esca da questo pozzo nero dove sta sprofondando.
Con stima, Massimo.
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Profilo Utente n/a



215 Messaggi

Inserito il - 05/04/2007 : 16:44:29 (6253)  Mostra Profilo Invia a Profilo Utente n/a un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

Io credo che l’intervento di Micuzzo, e la risposta di Massimo, vadano nella direzione intanto di stemperare un clima che altrimenti si arrovella sempre di più e si riduce ad un, ridicolo quanto minuscolo, “muro contro muro personalistico” che, visti i tempi, a Sant’Agata non porta da nessuna parte. Questa per me è soltanto “una guerra tra poveri”.
Con ciò voglio dire che è attraverso queste opportunità, come il Contratto di Quartiere 2, che si può davvero elevare il dibattito politico, e non solo, ed è meglio se – oltre che da tutti i cittadini – questo segnale arrivi opportunamente dalla minoranza consiliare o quantomeno da una parte di essa.
L’ex sindaco intravede nel mancato coinvolgimento del consiglio comunale una mancanza di principio e lo fa con gli strumenti che la legge gli impone, ovvero attraverso un’opposizione seria e costruttiva cosi come la legge consente.
Questo ruolo glielo ha dato il popolo nel 2004 e credo che fare “opposizione”, quanto mai costruttiva come in questo caso, rientri nelle prerogative anche di dare e fare informazione.
Oltretutto Micuzzo, mai come in questa occasione, contesta il “metodo” del mancato coinvolgimento del consiglio comunale e quindi di tutte le categorie produttive, delle associazioni, dei cittadini e via dicendo e, semmai in secondo luogo, le persone che lo hanno posto in essere.
Personalmente, allora, ritengo che essere utili alla collettività santagatese, in questi termini, possa e debba essere una prerogativa di tutti.
E se ognuno di noi lo facesse, avendo rispetto soprattutto del ruolo altrui, credo che a guadagnarci sarebbe l’interezza della nostra collettività.
Il contratto di quartiere, quindi, rappresenta una di quelle opportunità che può e deve far leva per far crescere una comunità. E, a prescindere dal quantum, sono questi momenti che possono far innalzare il dibattito politico e soprattutto socio-economico di quella che, non caso, il sindaco Arcuri continua a chiamare collettività “sventrata” da mille problemi.
È chiaro che questi problemi non si risolvono soltanto col contratto di quartiere, ma cercando di redimere – ove possibile – alla radice i problemi di Sant’Agata.
Nel farlo, però, bisognerebbe che tutti, o almeno chi se la sente davvero di estrinsecarli e non di gettare fango così alla rinfusa su tutto e tutti, abbia il coraggio di affrontarli e di intavolare quei discorsi che esulano dalla mera e sterile “polemicuccia” di piazza.
Oltre al consiglio comunale (quando necessario), quindi, bisognerebbe che i cittadini vogliosi di innalzare il dibattito politico lo facciano davvero abituando, quando ad esempio ci sono le richieste, anche i giovani a preoccuparsi del futuro della loro comunità. E non sotterrando aprioristicamente chi cerca di affacciarsi pur timidamente nella loro discussione.
Sporadicamente per alcuni (e sistematicamente per altri) si assiste, invece, quotidianamente (o quasi) ad episodi di destabilizzazione di chi, con spassionato spirito di servizio e non di qualunquismo, cerca, intanto, di fare dell’informazione una “pietra miliare” del dibattito politico e socio-economico che, altrimenti, si riduce ad elementi di piccolo cabotaggio che non possono far crescere una comunità.
Ed allora gli argomenti Diga, Contratto di Quartiere, Pale eoliche, Scuola del legno, Grotta della Monaca ecc. possono e debbono stuzzicare le menti di quanti vogliono che attraverso la giusta informazione si possa perlomeno pensare ad un futuro migliore per i nostri figli.
Dare e fare informazione, però, non deve significare sempre attaccare la controparte politica, ma anche farla nel modo più semplice possibile, partendo da un presupposto: in una piccola comunità come Sant’Agata le idee, specie per le cose più importanti, dovrebbero grosso modo collimare. Il mio augurio è allora quello che, partendo dal Contratto di Quartiere si possano ritrovare quelle giuste occasioni di dibattito che, altrimenti, rischiano di farlo scemare solo in sterili ed inopportune polemiche che spesso vanno soprattutto contro le persone e non contro il metodo.
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carminesirimarco


Regione: Lombardia
Prov.: Milano
Città: Desio


1 Messaggi

Inserito il - 06/04/2007 : 22:27:26 (6252)  Mostra Profilo Invia a carminesirimarco un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Non possiedo una conoscenza approfondita dei contratti di quartiere, e non sono al corrente delle caratteristiche che riguardano questo specifico progetto in atto a S.Agata.
Da quello che ho potuto capire e che posso dedurre, mi sembra ci siano due modi per gestire una iniziativa di questo tipo. Un modo è quello di considerare questi finanziamenti un vantaggio solo di pochi “fortunati” e pensarla come una fase come "a se stante". l’altro modo è quello di capire se, questi contratti di quartiere, possono rappresentare una parte importante di un progetto più ampio. Un progetto diretto ad una forma di sviluppo economico, a mio parere, più qualificante e più in linea con le mutazioni del nostro tempo rispetto ai ,seppur pochi, tentativi fin’ora fatti.
Una discussone in questo senso mi pare quanto meno doverosa e sono convinto della necessità di affrontare la questione nei termini esposti da Micuzzo e sostenuti da Massimo ed Alessandro Amodio.
La riqualificazione del territorio rappresenta oggi un investimento che maggiormente paga quando questa viene inserita in un progetto completo. Un progetto di questo tipo deve toccare anche altre tematiche del caso, (alcune menzionate da Alessandro), ed includere la pianificazione di un "seguito".
Se si ha la capacità e la volontà di aprire la discussione alla popolazione, alle associazioni ed a tutte le componenti della società civile, si possono raggiungere obiettivi importanti e di varia natura.
La comunità di S. Agata ha bisogno di superare questo momento molto strano e pericoloso, stagnante ed immobile. Questa situazione ha creato una condizione ambientale florida solo per polemiche sterili e basate sul “nulla” (questo sito ha spesso ospitato esternazioni che altro non erano che attacchi gratuiti e personali). Penso veramente che ci sia bisogno di un momento di riflessione collettiva, e spero che possa avvenire attorno ad un progetto di questo tipo, per riconquistare l’unità necessaria e per continuare (almeno) a sperare.
Nello specifico, io penso che, se esiste ancora una strada da percorrere per creare una qualsiasi forma di sviluppo economico, questa non può che non passare da uno sviluppo turistico nelle concezioni nuove che si sono evolute e sviluppate negli ultimi anni.
E’ il momento di scelte coraggiose, è il momento di impadronirci del nostro destino e sviluppare le capacità e le competenze per gestirlo nel miglior modo possibile. E’ il momento di capire se l’attaccamento al nostro paese è “genuino” e se il bene del paese sia così forte da farci mettere da parte le cosiddette “beghe personali” e cominciare a remare tutti nella stessa direzione.
Io sono a completa disposizione perché ancora rifiuto la resa e sono convinto che, anche a S.Agata è possibile voltare pagina veramente. Voltare pagina significa : riunire tutte le forze e le competenze disponibili e convogliarle verso qualcosa che possa veramente servire ad allontanare la "fine" del nostro paese.
Buona Pasqua a tutti

carmine
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