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 Diga, corteo e proteste fino a S.Marco (scalo)
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Inserito il - 21/04/2007 : 11:06:15 (6237)  Mostra Profilo Invia a Profilo Utente n/a un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
ARTICOLO USCITO OGGI A PAGINA 20 de La Provincia Cosentina...LA VICENDA PROSEGUE

Diga corteo di protesta fino allo Scalo di S. Marco
Tutti cercano risposte, ma non arrivano né dalla Sorical né dalla Regione


Il sit-in presso il municipio di Malvito si è trasformato in un corteo di protesta sulle strade della valle dell’Esaro, con gli operai che hanno voluto manifestare il loro disagio.
Protestano, dunque, gli operai (da un mese senza lavoro) della Diga dell’Esaro con tanto di bandiere dei sindacati e striscioni a bordo di auto e camion strombazzanti. Protestano, ma senza ottenere, purtroppo, risposte. Quelle risposte che devono arrivare da “un solo mittente”, che ha un nome So.ri.cal. (Società Risorse Idriche Calabresi) e tre cognomi: “Besson, Bajetti e Barrile”, ovvero tre degli otto indagati per l’operazione “No Project”.
Ma queste risposte, al momento, non ci sono per nessuno. E le stesse non le possono dare né i sindacati, che pur si stanno strenuamente battendo sulla questione; né i cittadini, che non sono coinvolti come si dovrebbe; né tanto meno i giornalisti, che non devono subire minacce (con telefonate anonime ed insulti verbali), solo perché non scrivono quello che dicono i “potenti di turno”. I giornalisti scrivono i fatti, a prescindere. Alcune risposte, invece, a parte Sorical ed in seconda battuta la Regione Calabria, le dovrebbe dare il sindaco di Malvito, Fulvio Callisto, che se da una parte “non si spiega le sentenze del Riesame e l’ordinanza del Gip di Castrovillari, invocando addirittura gli ispettori ministeriali”, dall’altra, invece, non da spiegazioni certe su “che cosa servono davvero la galleria di derivazione e la vasca di dissipazione”, oppure perché è saltato il previsto sit-in del 4 aprile scorso sotto la Sorical a Catanzaro, dopo che lo stesso era stato stabilito nella manifestazione di fine marzo davanti ai cancelli del cantiere Diga. Tornando alla manifestazione di ieri, partita con un raduno dalla Piana di Malvito, la stessa si è snodata lungo le strade dell’Esaro, per stazionare, per un paio d’ore, allo Scalo di S. Marco Argentano. E quindi per tornare verso Malvito e S. Agata d’Esaro, passando per Roggiano e gli altri centri del comprensorio. Saranno riusciti finalmente le maestranze (annesse e connesse) a farsi notare da Sorical e Regione Calabria? È l’auspicio di tutti, perché se c’è una cosa da difendere questa è la costruzione della Diga, il lavoro e lo sviluppo del comprensorio e non certo opere di piccolo cabotaggio che, forse, hanno in mente solo di invasare acqua per venderla, poi, al miglior offerente. Certo è importante incontrare anche il Prefetto, che – per carità – va ringraziato per il suo interessamento, ma non può andare oltre le sue prerogative; oppure mandare messaggi alla Magistratura, chiedendo, forse indebitamente, le ispezioni al Ministro Mastella; o ancora incontrare la Torno, anche se la stessa non potrà mai dare risposte ad operai che, da qualche settimana, sono licenziati. Si parla di rescissione del contratto? Forse un altro, tra i tanti, regalo alla Sorical, perché la Torno non aspetterebbe altro pur di richiedere ulteriori milioni di riserve, cosi come i dieci milioni intascati nel 2006.
Infine, da indiscrezioni assunte, si dice che nella giornata di giovedì il progettista, ingegner Trevisan, sia stato in cantiere perché lì convocato dal Procuratore di Castrovillari. E lì, la Guardia di Finanza, avrebbe sequestrato tutto, forse anche quei progetti di cui il sindaco di Malvito va sbandierando che sarebbero stati pagati dalla Regione. Questi i fatti. Il resto è aria fritta.
Alessandro Amodio



Modificato da - Profilo Utente n/a in Data 21/04/2007 13:14:25

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Inserito il - 21/04/2007 : 11:32:59 (6237)  Mostra Profilo Invia a Profilo Utente n/a un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Per completezza d'informazione inserisco sul sito il volantino uscito oggi negli esercizi pubblici e distruibuito alla cittadinanza del Gruppo Consilire "Il Germoglio" dal titolo
DIGA ESARO


Troppi silenzi, molte ambiguità, poca responsabilità della politica su questa drammatica vicenda. I cittadini della valle dell’Esaro, i lavoratori, tutta la comunità civile hanno il diritto di sapere, di capire, di non sentirsi abbandonati dai loro rappresentanti istituzionali, di poter coltivare, ancora, la speranza.
Non è, ulteriormente, rinviabile una presa di posizione della Regione se, davvero, si vuole evitare l’esasperazione della gente che manifesta, sempre più apertamente, una grave perdita di fiducia nei confronti dell’intera classe politica e delle stesse istituzioni democratiche.
Serve ed è urgente una riflessione pacata, intelligente, lungimirante tra i diversi interlocutori istituzionali, le forze sindacali, i partiti politici anche per evitare di prestare il fianco ai «veri nemici» della diga, quelli che tutelano grandi interessi, palesi ed occulti e strumentalizzano il sacrosanto diritto e bisogno di lavoro degli operai per raggiungere i loro obbiettivi.
Non aiutano, certamente, la lotta dei lavoratori le inopportune, pericolose e destabilizzanti intromissioni di alcuni sindaci nell’operato della Magistratura che deve, invece, poter svolgere, serenamente, il proprio lavoro senza essere additata responsabile della mancata riapertura dei cantieri.
Il movimento unitario delle popolazioni, prima di essere ridotto a brandelli da qualche interessato «grillo parlante» nostrano, aveva individuato nella «Politica» l’interlocutore in grado di dare risposte all’occupazione ed allo sviluppo del territorio.
Quel movimento pacifico, propositivo e forte delle sue ragioni era riuscito, attraverso l’iniziativa unitaria e democratica, ad ottenere il finanziamento del completamento dell’opera. Poi, il protagonismo dei «primi della classe», la miopia, le rivalità, l’ignoranza dei pochi che predicavano:”Meglio l’uovo oggi che la gallina domani!” hanno avuto il sopravvento. La Sorical ha potuto, così, sferrare il colpo mortale alla costruzione della diga attraverso il miraggio di un nuovo progetto e con la colpevole complicità di alcune istituzioni e di pochi lavoratori prezzolati, di assoluta obbedienza ai loro padrini politici che hanno, sistematicamente, criminalizzato quanti proponevano altri percorsi ed altre prospettive.
Bisogna recuperare lo spirito di unità, di condivisione e di dialogo costruttivo che ha caratterizzato le tante stagioni di lotta delle comunità dell’Esaro.
E’ giunto il momento di chiedere a Sorical di tirare fuori i nuovi progetti, se ci sono! Di ordinare alla Torno la effettiva ripresa dei lavori contrattuali relativi alla messa in sicurezza (Getto di fondazione!) e la riassunzione di tutti gli operai, (quelli licenziati alla fine del 2005!) ed ai quali era stata promessa ed assicurata la riassunzione in tempi brevi.
Dobbiamo pretendere atti concreti ed uscire dalla perenne provvisorietà e dalle emergenze che da trent’anni hanno favorito i tanti speculatori che hanno rapinato e distrutto il nostro territorio e la nostra convivenza civile.
Il 24 Aprile sarà presente a S. Agata il presidente della Giunta regionale on. Loiero. Propongo di trasformare questa giornata in un momento di grande e civile mobilitazione delle popolazioni della Valle dell’Esaro per chiedere, finalmente, chiarezza, trasparenza ed impegni precisi del presidente della Giunta Regionale sulla realizzazione della diga sull’Esaro e sullo sviluppo di tutto il comprensorio.
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Inserito il - 22/04/2007 : 11:56:13 (6236)  Mostra Profilo Invia a Profilo Utente n/a un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
ARTICOLO PUBBLICATO A PAGINA 20 de La Provincia cosentina di oggi 22 aprile....E la storia continua...

L'ex sindaco invita ad approfittare della presenza del presidente della regione Loiero martedì nel comune dell'Esaro
Diga, Tolve chiede mobilitazione
S. AGATA D’E.

Martedì 24 aprile sarà presente a S. Agata d’Esaro il presidente Agazio Loiero. Ed allora l’ex sindaco Domenico Tolve propone “di trasformare questa giornata in un momento di grande e civile mobilitazione delle popolazioni dell’Esaro per chiedere: chiarezza, trasparenza ed impegni precisi del presidente della Giunta Regionale sulla realizzazione della diga sull’Esaro e sullo sviluppo di tutto il comprensorio”. È questo l’appello che giunge dal gruppo consiliare “Il Germoglio”, che parte del presupposto dei “troppi silenzi, molte ambiguità, poca responsabilità della politica su questa drammatica vicenda. I cittadini, i lavoratori, tutta la comunità civile hanno il diritto di sapere e capire, di non sentirsi abbandonati dai loro rappresentanti istituzionali, di poter coltivare, ancora, la speranza”.
E quindi “non è, ulteriormente, rinviabile una presa di posizione della Regione se, davvero, si vuole evitare l’esasperazione della gente che manifesta, sempre di più, una grave perdita di fiducia nei confronti dell’intera classe politica e delle stesse istituzioni”.
Urge, allora, “una riflessione pacata, intelligente, lungimirante tra i diversi interlocutori istituzionali, i sindacati, i partiti politici anche per evitare di prestare il fianco ai «veri nemici» della diga, quelli che tutelano grandi interessi, palesi ed occulti e strumentalizzano il sacrosanto diritto e bisogno di lavoro degli operai per raggiungere i loro obiettivi”.
In altri termini “la lotta dei lavoratori non viene aiutata da inopportune e destabilizzanti intromissioni di alcuni sindaci nell’operato della Magistratura che deve, invece, poter svolgere, serenamente, il proprio lavoro senza essere additata responsabile della mancata riapertura dei cantieri”.
Le popolazioni, unitariamente, “prima di essere ridotte a brandelli da qualche interessato «grillo parlante» nostrano, avevano individuato nella «Politica» l’interlocutore in grado di dare risposte all’occupazione ed allo sviluppo. E quel movimento pacifico e propositivo era riuscito, attraverso l’iniziativa unitaria e democratica, ad ottenere il finanziamento del completamento dell’opera. Poi, il protagonismo dei «primi della classe», la miopia, le rivalità, l’ignoranza dei pochi che predicavano:”Meglio l’uovo oggi che la gallina domani!” hanno avuto il sopravvento”.
Ecco perché “la Sorical ha sferrato il colpo mortale alla costruzione della diga attraverso il miraggio di un nuovo progetto e con la colpevole complicità di alcune istituzioni e di pochi lavoratori prezzolati, di assoluta obbedienza ai loro padrini politici che hanno, sistematicamente, criminalizzato quanti proponevano altri percorsi ed altre prospettive”.
Tolve, quindi, invita a “recuperare lo spirito di unità, di condivisione e di dialogo costruttivo che ha caratterizzato le tante stagioni di lotta delle comunità dell’Esaro. È giunto il momento di chiedere a Sorical di tirare fuori i nuovi progetti, se ci sono! Di ordinare alla Torno la effettiva ripresa dei lavori contrattuali relativi alla messa in sicurezza (Getto di fondazione!) e la riassunzione di tutti gli operai, (quelli licenziati alla fine del 2005!) ed ai quali era stata promessa ed assicurata la riassunzione in tempi brevi. Ci devono essere atti concreti ed uscire dalla perenne provvisorietà e dalle emergenze che da trent’anni hanno favorito i tanti speculatori che hanno rapinato e distrutto il nostro territorio e la nostra convivenza civile”.

Modificato da - Profilo Utente n/a in data 22/04/2007 11:56:40
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